Il libro di Giuseppe Piluso è la storia di una battaglia e di una vittoria.
Nella dedica ai suoi scritti L'autore ci presenta due vincitori, i suoi genitori splendidi che hanno vinto brillantemente la battaglia dell'educazione dei figli, portando con successo le loro acerbe pulsioni verso la sublimazione adeguata.
Ancora un vincitore nell'introduzione di Giuseppe che vince la battaglia con la mamma. Riesce ad affermare infatti l'intenzione di fare il tirocinio presso la radio universitaria anziché in una scuola, così come sarebbe stato il desiderio della genitrice. In una scuola come stabilità, in una scuola come sicurezza, in una scuola come simbiosi e protezione. Ma Giuseppe vuole fare il suo tirocinio nella radio, esprimendo così il desiderio di andare oltre un lavoro tranquillo, lo stipendio sicuro a fine mese. Lavorare in una radio è movimento vorticoso, è un qualcosa di continuamente vivo e creativo ed è quella la strada che il giovane sceglie. Andare oltre la madre per scoprire la propria identità profonda.
La voglia di eliminare i lavori, l'incerto futuro, la lotta contro se stesso che vede ancora una volta un vincitore. La rinascita intellettuale contro impostazioni obsolete divenute prive di senso. " Lo spartiacque vero è proprio, l’ho avuto quando ho finito il tirocinio universitario a Ponte Radio Unical, (la Radio dell’Università della Calabria). Quel periodo è stato il momento in cui ho realizzato un piccolo, ma importante pensiero: “Ho lottato e ci sono riuscito, vuol dire che ho giocato bene la partita!”.
Una vittoria dichiarata, un'altra lotta, e un altro vincitore, apparentemente tutto all'esterno di sé.
"Battaglia… sereno ritrovato"
La prima poesia del volume, scritta il 21 novembre 2010, già dal titolo dichiara la pace ritrovata dopo un duro combattimento.
Interessante la nota: la poesia è dedicata a tutti quelli che stanno lottando e che hanno paura di soffrire: sono le parole di una persona che ha vinto e si pone come esempio ed incoraggiamento per gli altri.
Poi la speranza, lo strumento per sconfiggere il buio.
Il desiderio di innalzarsi come una quercia, la consapevolezza di essere ancora immaturo ed impreparato, l'imporre a se stesso l'attesa La decisione comunque di non arrendersi mai.
L'ansia e la paura di non farcela che attanagliano la gola Dubbi, difficoltà
La svolta finalmente, nel 2014.
Compare il Sé, centro della persona, che contiene il suo progetto e insieme le modalità per realizzarlo. Il Discepolo (l'Io) si rivolge al Saggio (il Sé) per sapere quale sia la via migliore da seguire. Domande che il giovane pone a se stesso, interrogativi che lo torturano.
Compare l'Amore, due corpi intrecciati che danzano dolcemente, il riflesso dell'anima negli occhi dell'altra. Amore che guida verso la scoperta della propria parte inconscia. Amore come lo specchio d'acqua di Narciso, amore di sé nel senso più nobile del termine, lì dove L'altro riflette quello che di noi stessi non riusciamo a vedere. l'amore come un faro, per cercare negli occhi di lei qualcosa di sé.
Affiorano ricordi, per un attimo la mente si rivolge al passato a rivivere i momenti di dubbio.
L'ascolto dell'ambiente, Le sensazioni, i rumori, la musica.
Il turbine interiore, l'ira, l'impotenza e infine la trasformazione. Percorso di vita che porta l'autore, attraverso un travaglio interiore, a conoscere le proprie pulsioni, a dominarle e a farle diventare creative.
E finalmente arriviamo al martedì.
Sereno
Rende, Martedì 30/12/2014; Ore: 15:54
Tuoni, lampi,... E poi... Luce!
Dopo i tuoni e lampi, la luce e con la luce il sereno.
Alla fine del periodo di lotte e di crescita, fine che coincide con il 31 dicembre 2014, ancora la parola battaglia: il soldato imbraccia il fucile, deciso a difendere il suo minuscolo fazzoletto di terra.
Il libro di Piluso allora come viaggio interiore.
Torna il rapporto con la donna: mutabile, variabile come le stagioni, variabile come il vento, ma sovrumana forza al di sopra della forza maschile.
La donna come parte femminile di sé, nel sublime tentativo che Giuseppe compie di armonizzare maschile e femminile nella propria persona.
Entrando nei Tuoi Occhi Luce grande tra le foglie, son i tuoi occhi...
Luci immense per me,
la porta dell’anima...
via, che va diretta al cuore,
fino al suo centro, come un
dardo si conficca il mio cuore,
dentro il tuo, uscente dalle mie pupille. E e non riesco più a
Donna !!
Universo sconosciuto ...
Via non facile, su cui intraprende il viaggio l’Uomo; Mistero di femminilità... Donna! Vanitosa e, Umile; Donna ... bella, anche se non si sente abbastanza per l’uomo suo. Comunque dolce, docile alle volte camaleontica; tenera, ribelle leonessa. Donna, ma non femmina ... Grazie di esistere.
Giuseppe Piluso impegnato in una aspra battaglia, allora oggi appare come un uomo impegnato alla ricerca del sé profondo, della parte sconosciuta ma viva e pressante Che appare nella figura danzante sinuosa della donna cantata nelle poesie.
Conquistare l'autonomia, uscire dall'anonimato e volare libero per colorare la vita.
La parte maschile e la parte femminile si uniscono, formano un cerchio finalmente armonioso e diventano creative.
Nives Paola Mastromonaco
Psicologa